Short film, shot in Cuba by the artist Desiderio – who has been living for some time between Italy and Cuba – reconstructs the story of Felipe Cardeña, a versatile and eclectic artist that the famous newspaper “Corriere della Sera” has defined “mysterious artist Bansky style”.

I Like to Dream: The True Story of Felipe Cardeña (Short film), shot by the artist Desiderio, shows us Felipe, as a mime walking through the streets of Havana, through the cross-over testimonies of many people who knew or heard of him: street mimes like him, but also bartenders, street vendors, street people, as well as the famous Cuban writer Yoss, author of an essay on the artist. A hybrid film, halfway between the journalistic documentary and the dreamlike and symbolic reconstruction of the work of Cardeña, the film reconstructs Felipe’s passage through the streets of Havana, through witnesses, but also through Felipe’s performances (such as the large floral poster, with Che’s face, still hanging in a street in Old Havana), the suggestions of his works, his dreamlike atmospheres and colors. Finally, Felipe shows and doesn’t show in a symbolic dance among the flowers and collages in his studio in the center of Havana. To act as narrator of the “real history of Felipe Cardeña”, the Cuban street rapper Sicario was chosen, who tells the story, the memories and so much coming and going of Felipe in the streets of Havana. A character who, between reality and imagination, slowly becomes exceptional, tightrope walker, at times almost fairy-tale: if some testimonies have the taste of truth (such as that of some mimes who tell how the artist worked for a long time with them, only to “suddenly disappear” without any notice), others become excessive, paradoxical, at the limit (and beyond) the fantastic. In this way, the legend of an artist who, even before becoming a protagonist in the world of art, had already built his life as a strange limbo suspended between dream and reality, helped in this by the strongly “magical” tone of the island.

Mi piace sognare: La vera storia di Felipe Cardeña (cortometraggio), girato dall’artista Desiderio, ci mostra Felipe, come mimo che cammina per le strade dell’Avana, attraverso le testimonianze incrociate di molte persone che lo hanno conosciuto o sentito nominare: mimi di strada come lui, ma anche baristi, venditori ambulanti, gente di strada, oltre al famoso scrittore cubano Yoss, autore di un saggio sull’artista. Film ibrido, a metà strada tra il documentario giornalistico e la ricostruzione onirica e simbolica dell’opera di Cardeña, il film ricostruisce il passaggio di Felipe per le strade dell’Avana, attraverso i testimoni, ma anche attraverso le performance di Felipe (come il grande poster floreale, con il volto del Che, ancora appeso in una strada dell’Avana Vecchia), le suggestioni delle sue opere, le sue atmosfere e colori onirici. Infine, Felipe mostra e non mostra in una danza simbolica tra i fiori e i collage del suo studio nel centro dell’Avana. Per fare da narratore della “vera storia di Felipe Cardeña” è stato scelto lo street rapper cubano Sicario, che racconta la storia, i ricordi e tanto andirivieni di Felipe per le strade dell’Avana. Un personaggio che, tra realtà e immaginazione, diventa pian piano eccezionale, funambolico, a tratti quasi fiabesco: se alcune testimonianze hanno il sapore della verità (come quella di alcuni mimi che raccontano come l’artista abbia lavorato a lungo con loro, per poi “sparire” improvvisamente senza alcun preavviso), altre diventano eccessive, paradossali, al limite (e oltre) del fantastico. In questo modo, la leggenda di un artista che, ancor prima di diventare un protagonista del mondo dell’arte, aveva già costruito la sua vita come uno strano limbo sospeso tra sogno e realtà, aiutato in questo dal tono fortemente “magico” dell’isola.